bluberry
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Come cambieranno le abitudini dei viaggiatori? Ma soprattutto cosa cambierà nelle strutture ricettive e alberghiere?
Comincio a chiedermelo. Non sono convinto pienamente del “nulla sarà più come prima”, ma sicuramente almeno all’inizio qualcosa cambierà. Inevitabilmente.
Come saranno regolati gli accessi nei luoghi d’arte o al mare? (Parlo dell’Italia, perché almeno per questo non credo che ci saranno tanti viaggi all’estero, né i turisti verranno in Italia, purtroppo).
E negli hotel, B&B, case vacanza, quali accorgimenti saranno adottati? Probabilmente le sanificazioni delle camere e degli spazi comuni saranno a cadenza quotidiana.
E con le colazioni, solo per fare un esempio, come ci si regola? Come andranno distanziate le persone? Spesso gli spazi sono stretti e il contatto è inevitabile, specie al buffet.
Già ce lo vedo il cameriere che distribuisce i bigliettini come quando si fa la fila al supermercato…
L’impressione è che i costi siano destinati ad aumentare. Anche il carico di lavoro per i dipendenti, temo: francamente i gestori in questo momento pensano più alla cassa integrazione che alle assunzioni.
Vanno capiti: gli operatori del settore hanno subito un vero e proprio colpo al cuore. Qui non si parla più di cali di presenze, ma di azzeramento delle stesse.
Anche nelle altre attività del comparto turistico sono previsti costi in aumento. Garantire sicurezza dal punto di vista igienico-sanitario diventa una priorità.
Più costi per un settore già in ginocchio (e con viaggiatori che dovranno fare i conti con risorse più esigue): come se ne esce? O, meglio: se ne esce?
Comincio a chiedermelo. Non sono convinto pienamente del “nulla sarà più come prima”, ma sicuramente almeno all’inizio qualcosa cambierà. Inevitabilmente.
Come saranno regolati gli accessi nei luoghi d’arte o al mare? (Parlo dell’Italia, perché almeno per questo non credo che ci saranno tanti viaggi all’estero, né i turisti verranno in Italia, purtroppo).
E negli hotel, B&B, case vacanza, quali accorgimenti saranno adottati? Probabilmente le sanificazioni delle camere e degli spazi comuni saranno a cadenza quotidiana.
E con le colazioni, solo per fare un esempio, come ci si regola? Come andranno distanziate le persone? Spesso gli spazi sono stretti e il contatto è inevitabile, specie al buffet.
Già ce lo vedo il cameriere che distribuisce i bigliettini come quando si fa la fila al supermercato…
L’impressione è che i costi siano destinati ad aumentare. Anche il carico di lavoro per i dipendenti, temo: francamente i gestori in questo momento pensano più alla cassa integrazione che alle assunzioni.
Vanno capiti: gli operatori del settore hanno subito un vero e proprio colpo al cuore. Qui non si parla più di cali di presenze, ma di azzeramento delle stesse.
Anche nelle altre attività del comparto turistico sono previsti costi in aumento. Garantire sicurezza dal punto di vista igienico-sanitario diventa una priorità.
Più costi per un settore già in ginocchio (e con viaggiatori che dovranno fare i conti con risorse più esigue): come se ne esce? O, meglio: se ne esce?