pamela scaglia
Nuovo Membro
Salve, mi sto affacciando al mondo del turismo dopo un'esperienza all'estero nel settore della comunicazione digitale di quasi 11 anni.
Sarei interessata alla figura del Travel Designer (sto valutando anche l'opzione di seguire un corso presso la ACT di Milano).
Quello che non riesco a capire è se specializzandomi in questa professione è possibile lavorare con Partita Iva (che ho già) utilizzando il codice ateco 799019 oppure se bisogna passare per TO/ADV.
Per intenderci: il travel designer (come lo vedo io) non effettua prenotazioni, né fornisce pacchetti turistici ma fornisce una vera e propria consulenza al consumatore in termini di organizzazione del viaggio (qualsivoglia servizio che poi andrà a prenotare lo farà in maniera del tutto autonoma e slegata dal travel designer). In questo senso è pagato per la consulenza e il contenuto che ne risulta e non per la prenotazione in quanto tale. Per questo mi sembra possa ricadere all'interno delle attività definite dal codice ateco in questione (servizi di assistenza ai visitatori: fornitura di informazioni turistiche ai viaggiatori) ma non sono sicura se la mia interpretazione è corretta o meno.
Anche in luce della nuova Direttiva UE 2015/2320 vorrei quindi capire se procedere in questo modo è consentito o meno. E in quest'ultimo caso, quali sarebbero le alternative.
Grazie,
Sarei interessata alla figura del Travel Designer (sto valutando anche l'opzione di seguire un corso presso la ACT di Milano).
Quello che non riesco a capire è se specializzandomi in questa professione è possibile lavorare con Partita Iva (che ho già) utilizzando il codice ateco 799019 oppure se bisogna passare per TO/ADV.
Per intenderci: il travel designer (come lo vedo io) non effettua prenotazioni, né fornisce pacchetti turistici ma fornisce una vera e propria consulenza al consumatore in termini di organizzazione del viaggio (qualsivoglia servizio che poi andrà a prenotare lo farà in maniera del tutto autonoma e slegata dal travel designer). In questo senso è pagato per la consulenza e il contenuto che ne risulta e non per la prenotazione in quanto tale. Per questo mi sembra possa ricadere all'interno delle attività definite dal codice ateco in questione (servizi di assistenza ai visitatori: fornitura di informazioni turistiche ai viaggiatori) ma non sono sicura se la mia interpretazione è corretta o meno.
Anche in luce della nuova Direttiva UE 2015/2320 vorrei quindi capire se procedere in questo modo è consentito o meno. E in quest'ultimo caso, quali sarebbero le alternative.
Grazie,