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Vendita di escursioni per conto di agenzie

angelob

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Buonasera,

mi piacerebbe chiedere un chiarimento legislativo: in anni passati ho lavorato come assistente turistico negli hotel per conto di un tour operator, vendendo ai clienti escursioni organizzate da varie agenzie sulle quali mi veniva riconosciuta una provvigione.

Attualmente non lavoro più per un'agenzia ma diverse agenzie con cui ho collaborato in passato mi hanno proposto di continuare a fare da "agente", rivendendo le loro escursioni da freelance.
La mia domanda è: Se vendo delle escursioni organizzate da tour operator autorizzati, senza maggiorazioni di prezzi e con fattura per l'escursione emessa direttamente dall'agenzia mentre io percepisco una provvigione sulle vendite che poi fatturerò all'agenzia, questa è da considerarsi intermediazioni turistica o è un'attività fattibile anche da lavoratore autonomo senza essere AdV?

Grazie per i chiarimenti
 
A mio parere non cambia nulla rispetto al passato, la tua attività è che come dici di agente procacciatore. Sul piano organizzativo tu non fai nulla e non hai responsabilità [l'organizzazione tecnica non è tua, idem l'assicurazione per i clienti], tantomeno sul piano amministrativo se la fattura / ricevuta al cliente che compra l'escursione viene emessa dal tour operator.
Resti un freelance, lavoratore autonomo, che svolge attività di promozione dei servizi forniti da terzi.
 
Grazie per l'intervento, anche io ritengo sia così. Con la giungla di leggi e burocrazia in Italia si rimane sempre con qualche dubbio.
 
Angelo hai più che ragione! e sei stato anche fin troppo buono con l'organizzazione burocratica e legislative del "bel" paese. Anch'io credo quello che ha detto Francesco: ti vendi il prodotto e amen, al resto deve pensarci l'agenzia. insomma: avanti come hai sempre fatto. buon lavoro!
 
Ciao a tutti,

riallacciandomi alla domanda di Angelo e quindi alla risposta di Francesco che dice che si tratta quindi di un free lance che fa promozione dei servizi forniti da terzi...ecco, a sto punto serve partita iva ovviamente, che codice UTECO della cammera di commercio?

Se il servizio venduto contiene anche un pernottamento, ed un transfer, per esempio una escursione 1N/2G con pick-up e drop off in hotel...vale ancora? o siamo nella zona 'pachetto' e quindi di competenza delle ADV?

Grazie per i vostri saggi commenti
 
Ciao vayatona
non vorrei sbagliarmi ma - con l'aiuto di un commercialista - il codice Ateco va individuato tra questi:
Ambito di interesse: Consulenza Aziendale
Cidice: 70.21
PUBBLICHE RELAZIONI E COMUNICAZIONE

attivita' per conto terzi volte a migliorare l'immagine pubblica di un'organizzazione o di un'impresa;
attivita' di ufficio stampa per conto terzi;
promozione dell'economia del territorio;

Oppure in questo:
73.11.02
CONDUZIONE DI CAMPAGNE PUBBLICITARIE E ALTRI SERVIZI PUBBLICITARI
promozione dei prodotti

Altrimenti stare nell'ambito del Procacciatore d'Affari Codice ATECO: 46.19.02 [PROCACCIATORE D'AFFARI DI VARI PRODOTTI SENZA PREVALENZA DI ALCUNO], ma credo che questo possa essere più vincolante.

Credo tuttavia che il primo, che è più generico, possa esser meglio.
L'ideale è comunque confrontarsi con il proprio commercialista perchè l'individuazione del codice va comunque rapportata anche al potenziale fatturato su cui fare ipotesi.

Tutto ciò che scrivi dopo "....il servizio venduto contiene anche un pernottamento, ed un transfer" è pura attività di intermediazione, di competenza delle adv come sai già. In questi casi nessun codice ateco e p. iva ti esime da quella che è la normativa in campo.
 
Ritengo che dipenda tutto dal tipo di contratto che viene stipulato con le agenzie o tour operator.

Se il contratto è inquadrabile nell'intermediazione con o senza rappresentanza, si rientra nei casi tipici di servizi di intermediazione per la vendita di prodotti o servizi turistici ai clienti, con tutte le conseguenze del caso (necessità di "licenza" come Agenzia Viaggi).

Se invece il contratto è inquadrabile come semplice "procacciamento d'affari" o attività di agenzia, allora sarà necessaria l'iscrizione in camera di commercio come intermediario, con tutti gli adempimenti inps (ed enasarco) obbligatori.

Diverso e più semplice (e meno oneroso per tutti) il caso in cui la collaborazione possa inquadrarsi come una "consulenza" (ma in caso di verifiche e controlli da parte dell'amministrazione finanziaria o di qualche istituto di previdenza, vedrei difficile difendere questa posizione, perchè di fatto non si tratta di una semplice consulenza, ma di una vera e propria intermediazione) : in caso di consulenza non è necessaria l'iscrizione in camera di commercio, l'attività sarà inquadrabile come semplice lavoro autonomo, ed anche i contributi inps saranno meno pesanti (non è richiesta l'iscrizione nella gestione commercianti) e non vi è l'obbligo di enasarco.

E' quindi bene verificare l'accordo che viene stipulato con l'agenzia viaggi mandante, per comprendere bene che inquadramento necessita
 

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