Buonasera a tutti e grazie in anticipo a chi dovesse risolvere i miei dubbi. Alcuni mesi fa ho acquistato un immobile usufruendo dei benifici per la prima casa e provvedendo in breve a spostarci la mia residenza. Successivamente, a seguito di alcune considerazioni personali, ho provveduto a regolarizzarla come casa vacanza. A monte del discorso, premetto l'essere già un possessore di partita IVA.
Trattandosi di un immobile in cui ho la residenza (e non potendola spostare), il geometra che ha provveduto alla Scia mi ha detto che potevo richiedere il tutto solamente come "Attività in forma non imprenditoriale", con il limite di non affittare per oltre 30 giorni consecutivi.
Quì sorgono le mie prime domande:
-Se, come suggerito dall'assistenza delle note piattaforme a cui mi sono affidato, dovessi fornire la mia partita IVA per provvedere autonomamente al pagamento delle mie tasse, invece di vedermi trattenuto un 21% di cedolare secca su un lordo in cui è inclusa anche la fee delle stesse piattaforme (cosa per me assurda), commetterei un illecito?
-Non c'era effettivamente modo di aprire con una "denominazione" differente essendo un immobile in cui ho la residenza? Doveva necessariamente essere per una attività non imprenditoriale?
-"Utilizzare" la partita IVA che già posseggo (con le ovvie dovute variazioni) per pagare le tasse comporta il passaggio automatico ad "attività imprenditoriale"?
Aggiungo che successivamente sono riuscito ad ottenere la non trattenuta della cedolare secca da parte delle piattaforme e dunque la possibilità di pagare autonomamente, in caso non ci sia alternativa, la cedolare secca. Quì la mia ultima domanda potrà sembrare sciocca:
-Mi sembra ovvio che il 21% da pagare vada calcolato su quanto percepito PERSONALMENTE dal soggiorno dei clienti (deducendo al massimo FORSE le spese di pulizia) e non sul complessivo che riguarda anche la fee della piattaforma, giusto?
In caso contrario praticamente mi si chiederebbe di pagare le tasse su quella che è "un'uscita" e ripeto, mi sembrerebbe assurdo.
Trattandosi di un immobile in cui ho la residenza (e non potendola spostare), il geometra che ha provveduto alla Scia mi ha detto che potevo richiedere il tutto solamente come "Attività in forma non imprenditoriale", con il limite di non affittare per oltre 30 giorni consecutivi.
Quì sorgono le mie prime domande:
-Se, come suggerito dall'assistenza delle note piattaforme a cui mi sono affidato, dovessi fornire la mia partita IVA per provvedere autonomamente al pagamento delle mie tasse, invece di vedermi trattenuto un 21% di cedolare secca su un lordo in cui è inclusa anche la fee delle stesse piattaforme (cosa per me assurda), commetterei un illecito?
-Non c'era effettivamente modo di aprire con una "denominazione" differente essendo un immobile in cui ho la residenza? Doveva necessariamente essere per una attività non imprenditoriale?
-"Utilizzare" la partita IVA che già posseggo (con le ovvie dovute variazioni) per pagare le tasse comporta il passaggio automatico ad "attività imprenditoriale"?
Aggiungo che successivamente sono riuscito ad ottenere la non trattenuta della cedolare secca da parte delle piattaforme e dunque la possibilità di pagare autonomamente, in caso non ci sia alternativa, la cedolare secca. Quì la mia ultima domanda potrà sembrare sciocca:
-Mi sembra ovvio che il 21% da pagare vada calcolato su quanto percepito PERSONALMENTE dal soggiorno dei clienti (deducendo al massimo FORSE le spese di pulizia) e non sul complessivo che riguarda anche la fee della piattaforma, giusto?
In caso contrario praticamente mi si chiederebbe di pagare le tasse su quella che è "un'uscita" e ripeto, mi sembrerebbe assurdo.