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Lavorare come cameriere professionista. Quanto è importante la formazione?

Come per qualsiasi professione, anche per lavorare come cameriere è fondamentale la specializzazione. Ma spesso questo aspetto viene sottovalutato. L’errore più frequente in cui ci si imbatte – soprattutto tra i più giovani – è di credere che “il mestiere” si apprenda sul campo.

Da una parte è vero, ci sono una serie di regole “non scritte” che si imparano on the job, ma esistono altrettante tecniche che si apprendono solo sui banchi, frequentando un valido corso di specializzazione e seguendo i consigli di personale esperto nel settore.

Per diventare un cameriere professionista è necessario coniugare la formazione con l’esperienza, elementi fondamentali per crescere e raggiungere i più alti livelli di carriera.

Ecco, dunque, tutto quello che occorre sapere per diventare un cameriere professionista.

Come diventare cameriere professionista e fare carriera

Diventare cameriere significa andare a ricoprire un ruolo molto importante nella ristorazione perché è il responsabile del servizio in sala. Ma soprattutto perché lavora a contatto diretto con i clienti.

La figura del cameriere è per un ristorante il biglietto da visita, spesso determina la prima impressione dei clienti. In altre parole è l’immagine del locale.

Non è un caso, quindi, che le recensioni rilasciate dai clienti dipendano principalmente dal servizio offerto in sala.

Per queste ragioni è una professione che richiede molto impegno e determinazione. Ma soprattutto una predisposizione a saper gestire i rapporti interpersonali con educazione, pazienza ed empatia.

Il lavoro del cameriere presenta tante sfaccettature. Le mansioni cambiano in base al luogo in cui opera, al servizio offerto e alla tipologia dei clienti.

Diventare cameriere: caratteristiche e competenze per un servizio impeccabile

Esistono varie figure di cameriere, queste variano in base alle mansioni e alle posizioni che occupano all’interno del ristorante.

Per questo è opportuno fare la seguente distinzione:

Cameriere di Sala o Maître

Opera in ristoranti di alto livello e le sue attività hanno un taglio principalmente organizzativo.

Si occupa dell’aspetto estetico del ristorante e della logistica.

Il Maître coordina e dirige il lavoro dei camerieri, collaborando a stretto contatto con il direttore e con lo chef.

Chef de rang

È un cameriere professionista ed è responsabile di una specifica sezione della sala che ospita i clienti, il cosiddetto “rango”.

È la figura addetta alle ordinazioni e a mantenere i rapporti con i clienti.

Ricopre un ruolo molto importante in sala, per questo collabora spesso con il Maître.

Commis de rang

È l’aiuto cameriere e lavora a stretto contatto con lo Chef de rang.

Porta i piatti in sala, si occupa della pulizia dei tavoli e delle attrezzature da lavoro.

È il primo step da cui partire per imparare a destreggiarsi nel mondo della ristorazione.

Indipendentemente dal ruolo ricoperto, il cameriere deve saper combinare perfettamente le proprie competenze tecniche con altre caratteristiche prettamente relazionali.

Abilità che si affinano con l’esperienza, direttamente sul campo.

Il servizio? Una questione di stile

Lavorare come camerieri professionisti richiede un’ottima tecnica e buona forza di volontà.

Per offrire un servizio che punti al massimo, è necessario essere sempre aggiornati e comprendere come il mercato si evolve per offrire un servizio sempre adeguato.

Già nel servizio esistono una serie di stili differenti da adottare in base alla location in cui si lavora e alla tipologia del cliente.

Il servizio all’italiana, quello alla francese, quello all’inglese o quello alla cinese, per esempio, richiedono una serie di accorgimenti così differenti tra loro che non è possibile improvvisare.

Per questo la formazione prima e la pratica dopo, sono elementi fondamentali per svolgere il lavoro nel miglior modo possibile.

Occorre mettersi sempre in discussione, aggiornarsi continuamente per rimanere sempre al passo con un settore che è in continua evoluzione.

La formazione, la chiave del successo

Per diventare cameriere di sala occorre innanzitutto conseguire un diploma presso un Istituto Alberghiero, da implementare con corsi di specializzazione per operatori per la ristorazione di sala.

Solitamente segue al diploma un periodo di apprendistato, una valida opportunità per mettere in pratica le conoscenze acquisite direttamente sul posto di lavoro, on the job.

È qui che si fa la vera gavetta.

Ovviamente la conoscenza delle lingue è fondamentale per chi vuole fare carriera in questo settore.

La conoscenza dell’inglese, dello spagnolo o di altre lingue è un plus fondamentale per chi vuole lavorare in un contesto internazionale o trovare impiego in altre realtà turistiche come gli hotel o le navi da crociera.

Cosa fare e cosa evitare per diventare cameriere doc

Ma la formazione da sola non basta. Ci sono una serie di regole “non scritte” da seguire per diventare un vero professionista nel settore.

Ci sono una serie di abilità che permettono di svolgere questo lavoro in maniera eccellente.

Alcune sono innate, fanno parte delle proprie inclinazioni caratteriali, altre si possono acquisire e migliorare con l’esperienza.

La gentilezza, la pazienza e la cura dell’aspetto sono solo alcuni degli aspetti da mettere in pratica per offrire la migliore performance lavorativa.

Le carte vincenti: empatia e spirito d’osservazione

Ma occorre anche un buono spirito di osservazione.

Essere attenti ai segnali dei clienti è il miglior modo per prendersi cura di loro e soddisfare le loro esigenze.

Non bisogna trascurare i clienti o opprimerli con una presenza eccessiva e costante.

Occorre studiare la situazione, intromettendosi in maniera opportuna ed educata nel momento opportuno.

Il lavoro del cameriere, se ben fatto, richiede forza fisica, una buona dose di educazione e uno spiccato intuito psicologico per entrare in empatia con i clienti.

Fonte: lavorareturismo.it
 
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Eh quante verità in questo articolo, verità che valgono per qualsiasi tipo di lavoro. Quello del cameriere credo sia un ruolo, una professione che non ha il giusto riconoscimento o, almeno, non quello che meriterebbe. Molti lo fanno per arrotondare la serata, altri per mantenersi all'università, altri ancora nell'attesa che arrivi il ''lavoro per loro''. E poi ci sono tutti gli altri, quelli che o fanno per passione, perchè l'hanno scelto, quelli che fanno la differenza in questo settore, quelli che sono dei professionisti e li riconosci in mezzo a mille, anche a chilometri di distanza.
 
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Cara @Rosanna Esposito è proprio questo il problema!

Spesso chi esercita questa professione lo fa per "ripiego":confused:

Secondo me è già dai banchi di scuola che ci dovrebbe essere più sensibilizzazione, i docenti, in primis, dovrebbero fornire maggiori informazioni a riguardo mostrando tutte le opportunità che questo lavoro offre...
 
Cara @Rosanna Esposito è proprio questo il problema!

Spesso chi esercita questa professione lo fa per "ripiego":confused:

Secondo me è già dai banchi di scuola che ci dovrebbe essere più sensibilizzazione, i docenti, in primis, dovrebbero fornire maggiori informazioni a riguardo mostrando tutte le opportunità che questo lavoro offre...
Condivido quello che dite ma spesso il datore di lavoro non e' disposto a pagare per la professionalita'. Altre volte pretende professionalita' ma non retribuendola come andrebbe fatto.
 
Condivido quello che dite ma spesso il datore di lavoro non e' disposto a pagare per la professionalita'. Altre volte pretende professionalita' ma non retribuendola come andrebbe fatto.

Altro punto centrato Antonio, si pretende professionalità anche da parte di chi non è formato in tal senso. Basta pensare come siano una piccolissima percentuale i titolari d'azienda in Italia che danno ai propri dipendenti la possibilità di seguire corsi di formazione, in molti casi anche gratuita. Il più delle volte non ne sono proprio a conoscenza.

La faccenda della retribuzione poi è altra storia ancora ancora...
 
E' proprio vero, un conto è lavorare come camerieri per hobby per accumulare un po' di soldini, un altro è investire in questa professione per diventare dei veri professionisti.

In quest'ultimo caso occorre molta determinazione, spirito di sacrificio e la giusta formazione.

Anche se penso che queste caratteristiche non debbano mai mancare, nemmeno quando si fa un lavoro per hobby...
 
E' proprio vero, un conto è lavorare come camerieri per hobby per accumulare un po' di soldini, un altro è investire in questa professione per diventare dei veri professionisti.

In quest'ultimo caso occorre molta determinazione, spirito di sacrificio e la giusta formazione.

Anche se penso che queste caratteristiche non debbano mai mancare, nemmeno quando si fa un lavoro per hobby...
Scusa @Stella nascente in parte non sono d'accordo! Come fanno a non mancare determinate caratteristiche, se non prendiamo in considerazione il lavoro come professione ovviamente. Non lo definirei nemmeno un hobby, se serve per tirar fuori qualche soldo. In questi casi non si pensa proprio a dare le giuste indicazione e direttive a chi, in questi casi, ci si è ritrovato e magari pensa che ''servire ai tavoli'' significa solo portare dei piatti.
é come dire: ''prendiamo un giovane con esperienza ventennale''. No, no, io le responsabilità più grandi le do ai titolari molto spesso improvvisati!
 

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