Giorni fa ho scritto un articolo sul servizio messo a disposizione da TripAdvisor per gli hotel e relativo alla possibilità di collegare il sistema di prenotazione [booking engine] dell'hotel alla piattaforma, e quindi pagina dello stesso hotel presente su TripAdvisor. L'articolo è questo <a href="https://www.formazioneturismo.com/prenotazione-rapida-tripadvisor-perche-conviene/" target="_blank">Prenotazione rapida TripAdvisor, perché conviene</a>.
Parlare di TripAdvisor è sempre molto delicato, un pò come passare in un campo minato, soprattutto se il titolo che ho dato all'articolo indica e afferma l'esistenza di una convenienza.
Su alcuni social ci sono state alcune critiche. Qualcuno l'ha spacciato come publiredazionale, altri ipotizzando che vi fosse stata una sponsorizzazione da parte di TripAdvisor a FormazioneTurismo.com per scrivere quell'articolo.
Come già ho avuto modo di spiegare, l'articolo è semplicemente il frutto del lavoro di consulente di web marketing turistico che mi porta a seguire molte aziende per le quali Trip è semplicemente uno strumento, da sfruttare per quello che dà, da usare con cautela ma di cui non possono ignorarne l'esistenza e l'impatto commerciale, sulle loro vendite. E poichè alcune di queste già usavano i servizi a pagamento [come il profilo aziendale...con scarsissimi risultati] si è invece preferito cogliere l'opportunità - e qui la convenienza - di sfruttare questa introduzione più commerciale, al pari di una qualsiasi OTA senza costi fissi ma con una commissione percentuale sul venduto, con l'unica differenza che il prezzo di vendita e le disponibilità di camere derivano direttamente dal sistema di booking engine che l'hotel ha già in casa, installato sul suo sito.
Una convenienza commerciale per quelle aziende che non hanno il tempo e la forza di occuparsi delle tematiche di eticità e validità del meccanismo di TripAdvisor, ma devono fare quadrato con il loro numeri, con i risultati, per garantirsi la sopravvivenza, oggi e no domani. E che quindi devono massimizzare e cogliere qualsiasi nuova opportunità, modalità di vendita gli si presenti sul piatto.
Da qui nasce il mio desiderio di condividere la conoscenza di questo nuovo strumento.
Nel tempo non sono mai mancate critiche a Tripadvisor - https://www.formazioneturismo.com/tag/tripadvisor/ - ma spero si comprenda pure che FormazioneTurismo.com non ha ruoli e mezzi per occuparsi della tutela delle imprese. Per questi temi ci sono già diversi attori e soggetti, sia istituzionali che di altra natura, con battaglie già avviate e ben condotte ed è giusto che siano loro a farle.
Ma quando io mi trovo di fronte ad un albergo che seguo e che ha necessità di sviluppare la sua visibilità e capire, insieme ai consulenti di revenue management, in quali nuovi canali di vendita possono inserirsi, testare, non posso non mostrare anche questo, indipendentemente da quello che potrei pensare di TripAdvisor e delle sue logiche.
In particolare a meravigliarsi dell'articolo è stato Roberto Peschiera, stimato professionista che conosco da tempo e che con il suo gruppo in fb "Gufo? No Grazie!" ed ogni altro mezzo a disposizione conduce una dura e seria battaglia, monitorando tutto e tutti sugli argomenti legati a Trip.
L'ho quindi invitato qui nel nostro forum ad esprimere meglio il suo pensiero e punto di vista.
Per tutti coloro che vorranno intervenire chiedo semplicemente di non limitarsi al titolo dell'articolo, ma di leggerne il contenuto.
Anticipo che personalmente condivido da sempre gli argomenti fortemente discutibili che si riferiscono a TripAdvisor e in tutte le occasioni che ho di formazione o di rapporti di lavoro li affronto [libertà di esserci o di rimuoversi, il problema dell'anonimato, affidabilità e trasparenza, etc]. Ma sono anche consapevole che li subiamo.
L'auspicio per il futuro è che magari mutando sempre più verso un modello di business intermediario - al pari delle ota - possa limitare le recensioni solo ed esclusivamente a quelli che sono i suoi clienti effettivi che prenotato attraverso le loro pagine e strumenti, come accade per le recensioni su booking[.]com o expedia. Quindi solo recensioni di quei clienti condivisi tra Trip e Hotel.
Parlare di TripAdvisor è sempre molto delicato, un pò come passare in un campo minato, soprattutto se il titolo che ho dato all'articolo indica e afferma l'esistenza di una convenienza.
Su alcuni social ci sono state alcune critiche. Qualcuno l'ha spacciato come publiredazionale, altri ipotizzando che vi fosse stata una sponsorizzazione da parte di TripAdvisor a FormazioneTurismo.com per scrivere quell'articolo.
Come già ho avuto modo di spiegare, l'articolo è semplicemente il frutto del lavoro di consulente di web marketing turistico che mi porta a seguire molte aziende per le quali Trip è semplicemente uno strumento, da sfruttare per quello che dà, da usare con cautela ma di cui non possono ignorarne l'esistenza e l'impatto commerciale, sulle loro vendite. E poichè alcune di queste già usavano i servizi a pagamento [come il profilo aziendale...con scarsissimi risultati] si è invece preferito cogliere l'opportunità - e qui la convenienza - di sfruttare questa introduzione più commerciale, al pari di una qualsiasi OTA senza costi fissi ma con una commissione percentuale sul venduto, con l'unica differenza che il prezzo di vendita e le disponibilità di camere derivano direttamente dal sistema di booking engine che l'hotel ha già in casa, installato sul suo sito.
Una convenienza commerciale per quelle aziende che non hanno il tempo e la forza di occuparsi delle tematiche di eticità e validità del meccanismo di TripAdvisor, ma devono fare quadrato con il loro numeri, con i risultati, per garantirsi la sopravvivenza, oggi e no domani. E che quindi devono massimizzare e cogliere qualsiasi nuova opportunità, modalità di vendita gli si presenti sul piatto.
Da qui nasce il mio desiderio di condividere la conoscenza di questo nuovo strumento.
Nel tempo non sono mai mancate critiche a Tripadvisor - https://www.formazioneturismo.com/tag/tripadvisor/ - ma spero si comprenda pure che FormazioneTurismo.com non ha ruoli e mezzi per occuparsi della tutela delle imprese. Per questi temi ci sono già diversi attori e soggetti, sia istituzionali che di altra natura, con battaglie già avviate e ben condotte ed è giusto che siano loro a farle.
Ma quando io mi trovo di fronte ad un albergo che seguo e che ha necessità di sviluppare la sua visibilità e capire, insieme ai consulenti di revenue management, in quali nuovi canali di vendita possono inserirsi, testare, non posso non mostrare anche questo, indipendentemente da quello che potrei pensare di TripAdvisor e delle sue logiche.
In particolare a meravigliarsi dell'articolo è stato Roberto Peschiera, stimato professionista che conosco da tempo e che con il suo gruppo in fb "Gufo? No Grazie!" ed ogni altro mezzo a disposizione conduce una dura e seria battaglia, monitorando tutto e tutti sugli argomenti legati a Trip.
L'ho quindi invitato qui nel nostro forum ad esprimere meglio il suo pensiero e punto di vista.
Per tutti coloro che vorranno intervenire chiedo semplicemente di non limitarsi al titolo dell'articolo, ma di leggerne il contenuto.
Anticipo che personalmente condivido da sempre gli argomenti fortemente discutibili che si riferiscono a TripAdvisor e in tutte le occasioni che ho di formazione o di rapporti di lavoro li affronto [libertà di esserci o di rimuoversi, il problema dell'anonimato, affidabilità e trasparenza, etc]. Ma sono anche consapevole che li subiamo.
L'auspicio per il futuro è che magari mutando sempre più verso un modello di business intermediario - al pari delle ota - possa limitare le recensioni solo ed esclusivamente a quelli che sono i suoi clienti effettivi che prenotato attraverso le loro pagine e strumenti, come accade per le recensioni su booking[.]com o expedia. Quindi solo recensioni di quei clienti condivisi tra Trip e Hotel.