Per il salto di qualità occorrono programmi mirati, e l'intenzione di realizzarli.
Nessuno ha intenzione di "rompere il telaio", per carità, ma va operata una cernita.
Alcune nazioni lo hanno già fatto, chiudendo al turismo intere isole, come la Thailandia, o limitandolo imponendo condizioni onerose, come il Bhutan.
Alzi la mano chi conosce i nomi degli ultimi tre o quattro ministri del turismo italiani.
Una barzelletta che fa piangere, solo Franceschini sta tentando qualcosa, ma non è sufficiente.
Un Paese come il nostro, a mio parere, dovrebbe puntare, ed anche forte, sul turismo, come industria e servizi contemporaneamente, e farne il perno dell'economia.
Qui, in Italia, si permettono scempi e sperperi come il Mose di Venezia, o la costruzione della tramvia a Firenze, tanto per fare qualche esempio, ma si lasciano morire paesi e cittadelle dal potenziale economico altissimo. Sono d'accordo con te sulla valorizzazione e riqualificazione di questi luoghi. Ed i parchi, come no.
Penso per esempio ai borghi della Tuscia, ai paesi alpini, alle frazioni del sud Italia.
Scalpore fece qualche anno fa Civita di Bagnoregio, che si definì la città che muore. Grazie ad una saggia amministrazione e promozione sta tornando a nuova vita, almeno nel periodo estivo. Soprattutto visitatori giapponesi. E che dire di Sermoneta?
Sto andando offtopic?