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Guida turistica nazionale

Qualcuno sa qualcosa del progetto dell'istituzione della Guida Turistica nazionale?

Se verrà attuato e con quale tempistica? E a che punto è?

Grazie per una risposta
:-(
 
Ultima modifica da un moderatore:
qualcuno sa qualcosa? è che dopo che ho saputo che in emilia romagna bisogna passare un esame su tutta l'emilia romagna e dopo, solo se si passa, fare un corso obbligatorio a pagamento che costerà sui 1200-1500 euro, non so più che possibilità mi restano...
mi sembra una mission impossible...
:-(
 
Ultima modifica da un moderatore:
Del progetto Guida Nazionale non si sa più nulla, ma credo che non ci siano possibilità che venga ripreso... Anche data la difficoltà di "preparare" adeguatamente una guida che sia in grado di accompagnare un gruppo a Venezia, a Firenze, a Roma e a Napoli.

Tieni presente, inoltre, che si è in attesa di una nuova legislazione turistica, dopo l'abolizione della legge 40/2007 e in previsione (futura, è chiaro) dell'abolizione delle province.
 
Ultima modifica da un moderatore:
...più che alla questione del prepararsi su innumerevoli città, pensavo alla possibilità che venissero date a livello nazionale delle direttive che potessero essere identiche per tutte le provincie/regioni, sul come dare le abilitazioni...

ti sembra giusto che in una provincia ci si possa preparare da soli e andare poi a sostenere l'esame, mentre in un'altra si deve fare un percorso a ostacoli per poter accedere a un corso a pagamento, alla fine del quale non è neanche scontato ricevere il certificato? ti sembra giusto che in una regione chiedano le lingue a livello B1 e in emilia romagna a livello C2 ?

ecco io pensavo solo che ci potesse essere la possibilità di eliminare queste ingiuste differenziazioni, di un sistema assurdo...
:-(
 
Ultima modifica da un moderatore:
Anche se venissero date delle direttive nazionali, ogni regione ha una propria legislazione in merito e le differenze continuerebbero, a mio modo di vedere, ad esistere. Le varianti sono tante e non sarebbe comunque facile unificare tutte le disposizioni di legge regionali.

Se sia giusto o meno, è un discorso che capisco, ma che potrebbe durare all'infinito senza cavarne un ragno dal buco... :wink:
 
Ultima modifica da un moderatore:
Premetto che quanto scrivo è solo un'opinione strettamente personale e quindi va interpretata come il mio modestissimo parere.

Credo che quanto dirò potrà “disturbare” più di qualcuno, ma spero che in fondo sia solo l'occasione per stimolare un vero dibattito sulle professioni turistiche ed il loro futuro, in base alle ultime novità introdotte con la legge 97 del 6 agosto 2013.

Dunque, partiamo dall'inizio, appunto dalla legge... in base a tale legge, come già riferito dal moderatore<strong> X</strong> in altro topic del forum, essendo in presenza di materia "concorrente" sancita nell'articolo 117 Costituzione comma 3, lo Stato dispone le norme di riferimento, nel caso delle professioni turistiche con gli articoli 29 e 30 del D.lgs. 9 novembre 2007, n. 206 e relativi allegati che contemplano le figure di: direttore tecnico di agenzia di viaggi (per l'articolo 29) e di "guida accompagnatrice turistica ed interprete turistico" (per l'articolo 30), con le regioni che provvedono agli adempimenti amministrativi, ossia ai concorsi per l'abilitazione che, ai sensi dell'articolo 3 della legge 6 agosto 2013, n. 97, hanno validità in tutto il territorio nazionale e, per analogia al comma 2 della stessa legge, in tutti i paesi dell'Unione Europea.

Ecco, infatti, il testo della legge 6 agosto 2013, n. 97 che concerne le disposizioni per l'adempimento degli obblighi derivanti dall'appartenenza dell'Italia all'Unione europea - Legge europea 2013. Capo I Disposizioni in materia di libera circolazione delle persone e dei servizi e in materia di diritto di stabilimento, articolo 3 Disposizioni relative alla libera prestazione e all'esercizio stabile dell'attività di guida turistica da parte di cittadini dell'Unione europea. Caso EU Pilot 4277/12/MARK

1. L'abilitazione alla professione di guida turistica è valida su tutto il territorio nazionale. Ai fini dell'esercizio stabile in Italia dell'attività di guida turistica, il riconoscimento ai sensi del decreto legislativo 9 novembre 2007, n. 206, della qualifica professionale conseguita da un cittadino dell'Unione europea in un altro Stato membro ha efficacia su tutto il territorio nazionale.

2. Fermo restando quanto previsto dal decreto legislativo 9 novembre 2007, n. 206, i cittadini dell'Unione europea abilitati allo svolgimento dell'attività di guida turistica nell'ambito dell'ordinamento giuridico di un altro Stato membro operano in regime di libera prestazione dei servizi senza necessita' di alcuna autorizzazione ne' abilitazione, sia essa generale o specifica.

3. Con decreto del Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo, sentita la Conferenza unificata, da adottare entro novanta giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge, sono individuati i siti di particolare interesse storico, artistico o archeologico per i quali occorre una specifica abilitazione.


Il risultato evidente di questa nuova legge è che la GT, una volta che abbia ottenuto l'abilitazione la cosa è valida sia per chi l'aveva già conseguita sia per chi la stia conseguendo) può esercitare su tutto il territorio nazionale.
Non conta il luogo in cui tale qualifica sia stata conseguita né per quale àmbito: una GT che ha ottenuto l'abilitazione a Crotone può guidare dei gruppi anche a Genova, una GT di Cuneo può guidare un gruppo in Sicilia.

La ragione che ha portato il governo italiano a questa legge è dovuta al procedimento di infrazione per il quale l'Italia, che non aveva ottemperato al principio di libera circolazione delle professioni in Europa, ha dovuto necessariamente adeguarsi alle leggi dell'UE, in quanto le limitazioni imposte alle GT straniere sul suolo italiano contrastavano con le norme UE e ne impedivano la libera circolazione. La Corte di Giustizia della Comunità Europea è intervenuta a più riprese sulla questione relativa alla restrizione della libertà di prestazioni di servizi: questi orientamenti sono stati accolti dalla Cassazione, che ha sancito possono operare in Italia le guide provenienti da un altro paese membro della Ue che accompagnano un gruppo, nel corso di un viaggio organizzato con durata limitata nel tempo ed a circuito chiuso, anche in assenza della prescritta autorizzazione dell’ente locale competente per territorio. Lo Stato italiano si è così adeguato ai principi sanciti dalla Corte di Giustizia della Comunità Europea. Cito sempre dai puntuali interventi di Saverio.

Il Decreto del Presidente della Repubblica 13 dicembre 1995 (Min. interno, circolari 24 ottobre 1996, n. 559/C.19551-10900(27)20), oltre ad attuare quanto sopra detto, ha previsto la presenza di guide specializzate per l’assistenza alla visita dei siti italiani di particolare interesse. Ma l’elenco dei siti italiani, individuati dalle Sovrintendenze d’intesa con le regioni, consistente in circa 2.500 siti Unesco è stato ritenuto come una sproporzionata restrizione alla libera circolazione delle professioni, dalla Commissione europea.

La stessa Commissione europea, con “Parere motivato del 13 dicembre 2004 (Procedura di infrazione nei confronti della Repubblica italiana ex articolo 226 del Trattato istitutivo della Comunità europea, ha sottolineato che dette restrizioni impediscono:

a) alle imprese di turismo di fornire la prestazione professionale con il proprio personale;
b) alle guide turistiche indipendenti di offrire i propri servizi a tour operator nel corso di viaggi organizzati;
c) ai turisti partecipanti a viaggi organizzati di scegliere la guida anche in base alla familiarità con la loro lingua, ai loro interessi ed alle loro specifiche aspettative.
Pertanto, secondo il predetto parere, una guida, proveniente da altro Stato membro, può esercitare la sua attività professionale, in luoghi diversi da musei o monumenti storici senza l’autorizzazione del paese ospitante.

L'Italia accoglie insomma con molto ritardo ciò che l'Ue ha chiesto fin dal 2004 e ciò avviene anche a seguito di ulteriore infrazione, la 2011/2053

Una volta che, per legge, le GT straniere possono esercitare in ogni dove in Italia, è chiaro che, per il principio di reciprocità, anche le GT italiane possono esercitare in ogni parte d'Europa e, di converso, anche in Italia, per non danneggiare i professionisti italiani, che non potrebbero a questo punto rimanere legati solo al loro territorio in cui hanno conseguito l'abilitazione, pena una nuova disparità di trattamento, questa volta discriminatoria per noi italiani

La nuova legge ha sollevato un vespaio di reazioni e di opinioni contrastanti legato ad una serie di considerazioni che, sempre a mio modesto avviso, contengono osservazioni plausibili ed altre pretestuose, senza tener conto di alcuni argomenti di fondo di cui tratterò alla fine.

Premesso che anche in altri Paesi dell'UE esiste, e da tempo, l'abilitazione “nazionale”, e non parlo solo di paesi piccoli dal punto di vista dell'estensione territoriale e/o del “peso” del loro patrimonio storico-artistico-archeologico, è chiaro che l'Italia ha una sua “specificità” che la rende, sulla carta, diversa da altri Paesi. Tale specificità, però, non può essere d'ostacolo all'applicazione di una legge sovranazionale che dispone la libera circolazione dei servizi e delle prestazioni, anche per evitare un precedente che avrebbe effetti devastanti oltre che essere in opposizione con lo spirito dell'UE. Sono consapevole, e lo siamo tutti, che fare la GT a Milano e contemporaneamente a Palermo, è francamente impossibile. Certo qualcuno potrà pure farlo e non gli può essere impedito.

Ciò che si teme, in particolare, è l'invasione di GT straniere, oltre che italiane, nelle città turistiche più appetibili. Il rischio è da un lato quello di avere in giro “professionisti” non sufficientemente preparati, tenuto presente comunque che non si può fare di tutta l'erba un fascio, mentre dall'altro, diciamolo chiaramente, il pericolo per molti è quello della restrizione del volume di lavoro e quindi del guadagno, legittimo anche questo per tanti versi perché nessuno vorrebbe rimanere a spasso, specie in un periodo di crisi generalizzata.

E' in atto, comunque, un tentativo di individuare dei siti specializzati, nei quali occorrerebbe la vecchia qualifica locale. A mio parere, anche questa decisione sarà, nuovamente, sanzionata dall'UE e poi limitata poiché ancora circoscrive la libera circolazione di servizi e prestazioni e contraddice la stessa legge 97/2013.

Tutti i rischi su paventati hanno comunque un altro risvolto: analizzando la questione dal punto di vista del marketing e nello specifico di quello dei servizi e ancora più specificatamente del marketing del turismo, ritengo fondamentali due aspetti: a) la dignità e la professionalità, se un soggetto non è adeguatamente preparato, non può e non deve prestare servizi per i quali non è preparato; b) sarà sempre il mercato a decidere: le guide e gli accompagnatori preparati hanno sempre lavorato, molto di più degli altri, anzi maggiore è la concorrenza, maggiore è la ricerca di alta professionalità. Pertanto, chi ha maggiori paure sono coloro che sono meno preparati o che non miglioreranno, adegueranno ed amplieranno la loro preparazione. Questo che ho appena riportato è una considerazione fattami anche da Saverio e che faccio mia, quindi ci metto sempre la mia di faccia, poiché la condivido in pieno.

Ed ora, qui, entro nella parte più polemica del mio intervento, quella che sicuramente alzerà un polverone per alcuni aspetti ma che spero sia fonte di VERO, APERTO e COSTRUTTIVO confronto.

Prendo spunto anche dagli odg che alcune forze politiche hanno presentato all'attenzione del governo e finalizzate alla tutela della professionalità e alla revisione del settore delle professioni turistiche. Ecco, spero che sia chiaro che proprio questi due argomenti sono essenziali e fondamentali per il futuro della professione, che nessuno possa pensare alla possibilità di ritardare o annullare un processo ineludibile (altrimenti la legge 97 del 2013 non sarebbe mai uscita...) che è quello della libera circolazione delle professioni. Ciò che intelligentemente si può fare è pensare ad una concreta ristrutturazione del settore, cosa che andava fatti da anni per evitare alcune sperequazioni e anche alcune situazioni come quella che qualcuno lamenta oggi.

Sarò franco, anche provocatorio e forse brutale.

Parto da un primo elemento. Quella delle GT è una lobby come tante ce ne sono in Italia, purtroppo. Una lobby che per anni ha fatto poco o nulla per migliorare la qualità della professione ed intervenire su un ripensamento del settore, salvo oggi “esplodere” sulla questione della legge 97/2013 e chiedere a governo, partiti, sindacati ed associazioni di categoria di prendere posizione e di intervenire su una legge vista per alcuni come ingiusta. Era da anni che si parlava di guida nazionale e per tutto questo tempo non si è fatto niente per studiare un effettivo cambiamento del settore, per tutelare la cosa più importante: la professionalità e l'accoglienza, poiché molti si sono chiusi a riccio nel loro territorio per difendere più i propri interessi che altro... Ora, è un assurdo richiedere la cancellazione di una legge che è, come detto ineludibile nel suo assunto sostanziale, perché altrimenti non sarebbe stata mai fatta...

Idem, l'indicazione di siti specializzati che richiedono apposita abilitazione, vista da alcuni come la possibilità di limitare la circolazione dei servizi e delle professioni, è un tentativo per me vano, polvere negli occhi, che sarà cancellato tra poco, e ho spiegato sopra il perché, oltre a dividere i monumenti in serie A e in serie B, distinzione aberrante che un vero professionista non può accettare a meno che non intenda questo provvedimento soltanto come la barriera messa lì nel tentativo di bloccare quella circolazione già citata.

Seconda cosa. Diciamocelo senza mezzi termini: la nuova legge va a colpire gli interessi delle GT delle grandi città e dei grandi siti... Sono loro che vedranno aumentare la concorrenza, all'inizio, in maniera esponenziale, salvo poi tornare a quanto ho scritto più sopra: sarà il mercato a fare la differenza e la scrematura. Dico questo perché è chiaro che la GT tedesca o polacca, piuttosto che quella di Belluno, hanno la possibilità oggi di poter lavorare su Venezia; quando la GT veneziana non ha voglia ed interesse ad andare a lavorare, che so, a Rovigo o a Portogruaro. La guida rovigina non ha nulla da temere in questo senso...

Quello che dovevano fare associazioni di categoria ed altri, da anni e non da oggi, era una revisione completa del settore delle professioni turistiche PRIMA che accadesse tutto ciò... Ma io ho notato solo muti, ciechi e sordi a queste parole e mi sono sempre detto che è inutile che si parli di un'Italia che ha il 50, il 60, il 75, il 200% del patrimonio storico mondiale, se poi neppure noi GT facciamo qualcosa per i nostri beni culturali... Questo chiaramente non vale per tutti e non vale sempre, ma vi faccio presenti alcune situazioni che da tempo immemore danno vita a sperequazioni che rovinano il settore e che ci hanno precipitato in una situazione come quella di oggi, nella quale la legge 97/2013 è solo un aspetto e nemmeno tanto decisivo.

Quello che presento è un elenco mio, parziale, di poche cose, le più evidenti che mi vengono in mente e che non vanno, a mio modo di vedere, e che doveva e dovrebbe essere oggetto di autentico dibattito per migliorare la qualità della professione.

Ad esempio, si doveva rivedere da anni il processo di abilitazione per le GT. I concorsi si tengono in maniera troppo differente da realtà a realtà. Ogni provincia o regione fa a modo suo. Alcune realtà pretendono la laurea, altre il diploma. Ma non è solo questione di titoli: non c'è uniformità nello svolgimento dei concorsi stessi. A parte le modalità con le quali si tengono, per esercitare in tutto il Lazio una persona dovrebbe prendere 5 abilitazioni, in Campania la qualifica è regionale e questo genera una disuguaglianza a livello lavorativo, in Puglia il settore non è stato mai regolamentato (i primi concorsi dovrebbero tenersi tra poco). Non c'è disparità tra una GT campana che può spingersi ovunque nella sua regione e una guida di Rieti che è costretta nel suo territorio?!? Mentre in Puglia regna sovrana l'anarchia e chiunque può dirsi GT di quella regione, basta che si presenti lì e comunichi la sua “intenzione” di esercitare come guida, in assenza di qualsiasi titolo e senza qualifica?!?

Aggiungo che anche per gli AT andrebbe rivisto il procedimento. In Toscana, l'abilitazione si riceve praticamente senza nessun tipo di esame e di concorso, contrariamente a quanto avviene in altre parti d'Italia dove è necessario superare dei concorsi o frequentare dei corsi abilitanti. Non voglio qui dire che gli AT toscani non siano in grado di svolgere il loro lavoro, ma come mai nessuno ha mai sollevato, con parole decise e qualche intervento, ciò che appare stridente agli occhi di tutti? Ossia che la disuguaglianza è marcatissima...

Vi sono poi sparse in tutta Italia, da Nord a Sud, associazioni e pseudo-associazioni, con accordi di collaborazioni scritti o semplicemente a parole, spesso costituite da “volontari” o persone comunque che non hanno la qualifica di GT, le quali“gestiscono” siti pubblici e fanno il bello e cattivo tempo ed ostacolano, talvolta, gli ingressi alle guide autorizzate. E' un'altra “piaga” mai affrontata, che mai si è voluto affrontare e che lede l'immagine di professionalità e di accoglienza che oggi tanto si intende difendere di fronte al pericolo della GT nazionale o straniera, che comunque resta un abilitato ed ha una capacità espressiva, culturale derivante da studi ed esperienza di certo (o spesso, quantomeno) superiore a quella di una presunta “guida” dell'associazione X che gestisce, per grazia ricevuta, quel sito Y e conosce solo quel sito. Faccio inoltre presenti due aspetti su quest'altro punto: 1) anche se “volontari” o soci, si chiedono spesso soldi per il servizio prestato, soldi che talvolta non vengono rendicontati o denunciati; 2) tali associazioni spesso “impongono” la visita con le loro “guide”, pena la mancata visita del sito che “gestiscono”. Su queste cose, le GT autorizzate raggiungono qualche volta un accordo di quieto vivere, ma resta comunque un altro problema evidente.

C'è la piaga dell'abusivismo, mai eliminato. C'è un abusivismo di chi si improvvisa davvero in tutti i sensi, e lo conosciamo più o meno tutti, ma anche un abusivismo indotto dalla mancata revisione del settore delle professioni turistiche. E ritorno a quanto ho detto su. Quando, come è successo ad ottobre 2012, a Roma viene bocciato allo scritto il 91% dei candidati al concorso da GT, la cosa lascia pensare... questo, per molti versi, è un invito all'abusivismo, dettato da quella lobby di cui sopra e che, nella bocca di una vecchia GT romana, suonò più o meno così: “Abbiamo ottenuto quel che avevamo chiesto e per la qual cosa avevamo fatto pressioni: il minor numero possibile di abilitati”. Questo non vuol dire difendere la professionalità della categoria, vuol dire difendere solo il proprio orticello e lo status quo, senza mai mutare niente.

Mi fermo qui per quanto riguarda le problematiche, ce ne sono di certo anche altre e spero che qualcuno intervenga per aggiungere altri aspetti che, per insufficienza mia e per non appesantire ancora di più il discorso, non ho messo.

Dico, in conclusione, che è tempo, più che suonato, di una modifica del settore delle professioni turistiche. Considerato che siamo di fronte ad un cambiamento che può stravolgere il mercato, ciò che si può fare è studiare come indirizzare la preparazione per svolgere al meglio la professione. Si potrebbe pensare ad una sorta di corsi di perfezionamento e di aggiornamento affinché realtà grandi e delicate vengano illustrate con dovizia; si può chiedere a tutte le GT quali territori intendano coprire maggiormente (da 1 fino al massimo, visto che non è possibile limitare l'operato di nessuno) e prepararli al meglio sulle aree indicate. Ad esempio, una GT toscana di Prato potrebbe volere lavorare anche su Firenze, Pisa e Lucca e non avrebbe mai voglia di andare fino a Macerata perché troppo lontana e con costi che sarebbero impossibili da sostenere per i gruppi... Pure se ci potrebbe essere chi intende lavorare su tutte le regioni italiane... Si potrebbe pensare ad uno specifico, futuro corso universitario abilitante per le GT.

Sono strade quelle che indico, non per forza giuste, ma è, secondo me, un modo onesto e chiaro di analizzare i problemi del settore e provare a ragionarci sopra senza preclusioni e pregiudizi, senza voler difendere l'interesse singolo, ma quello della professionalità che oggi tanto reclamiamo.

Io ci metto il nome, la faccia, non dico il coraggio, perché quello serve per altro. Mi auguro che ne nasca un confronto che, come ho detto prima, sia chiaro, aperto e costruttivo.

Grazie per i vostri contributi! :wink:
 
Ultima modifica da un moderatore:
buongiorno a tutti,
pedro, mi sono imbattuta sulla tua "lettera aperta" e mi sono immediatamente iscritta al vostro forum perché ritengo che il tuo pensiero rispecchi esattamente il mio.

sono una GT di torino e provincia ed è da quando ho frequentato il corso di abilitazione nel 2008 che non vedevo l'ora che le disposizioni europee in merito di liberalizzazione delle professioni fosse presa sul serio anche in italia.

in prima battuta voglio "tastare il terreno" per lavorare su milano, sto studiando e visitando i musei per conto mio, visto che non esistono corsi di approfondimento del territorio per GT abilitate in alter province e, onestamente, proprio non mi capacito del fatto che le province non si siano ancora date una mossa in merito.

ho un'unica grande preoccupazione, che, allo scadere dei 90 giorni fissati dalla legge, si ritorni praticamente al punto di partenza :cry: il che mi scoccerebbe non poco, visto che per ora ho già avuto un buon riscontro da parte delle agenzie con cui lavoro sul territorio di torino sull'eventualità di poter lavorare con loro anche sul territorio di milano.

temo di essere una mosca bianca e che il mio pensiero e le mie preoccupazioni non verranno condivise dalla maggior parte, ma, forse perché appartengo all'ultimissima generazione di GT, ritengo che aver nascosto la testa sotto terra fino ad ora riguardo a quanto veniva detto e fatto in europa abbia chiuso a noi giovani tante possibilità di crescita e formazione professionali.
 
Ultima modifica da un moderatore:
La normativa relativa alla guida nazionale è quindi già vigente in Italia?
O si è in attesa del completamento dell'iter parlamentare, con discussione in Camera e Senato per il recepimento delle disposizioni europee?
All'atto pratico, in questo momento, la guida turistica abilitata per l'Emilia Romagna può esercitare la professione in Lombardia senza incorrere in sanzioni?
Grazie
 
Ultima modifica da un moderatore:
<quote>in prima battuta voglio "tastare il terreno" per lavorare su milano, sto studiando e visitando i musei per conto mio, visto che non esistono corsi di approfondimento del territorio per GT abilitate in altre province e, onestamente, proprio non mi capacito del fatto che le province non si siano ancora date una mossa in merito.<quote>

Ho notizia di altre GT che stanno allargando il loro raggio d'azione, per cui non vedo problemi di sorta. Dico sempre, in proposito, che è fondamentale prepararsi a dovere, vivere il territorio che si intende presentare e che l'improvvisazione non paga: una guida verrà chiamata se è brava. Punto.

E' sempre il mercato a fare la scrematura.
Detto questo, le province come le regioni impiegano molto più tempo ad adeguarsi rispetto al semplice cittadino, che ha tutto l'interesse a cogliere le novità e capacità diverse ad adeguarsi alle nuove normative.
Non mi sorprende, pertanto. Inoltre, dovrebbe essere rivista a livello nazionale la figura, ma credo che ci vorrà tempo per questo: il governo ha altro a cui pensare, avvolto sempre dalla precarietà politica (non vuole essere un giudizio, ma una constatazione...).

<quote>ho un'unica grande preoccupazione, che, allo scadere dei 90 giorni fissati dalla legge, si ritorni praticamente al punto di partenza :cry: il che mi scoccerebbe non poco, visto che per ora ho già avuto un buon riscontro da parte delle agenzie con cui lavoro sul territorio di torino sull'eventualità di poter lavorare con loro anche sul territorio di milano.<quote>

Non preoccuparti, tranquilla. Le disposizioni recenti sono state volute per non incorrere nelle sanzioni dell'Ue e bloccare il processo di infrazione, che già era in atto, per i limiti italiani alla libera circolazione di servizi professionali.
Non si può tornare indietro, si può al limite solo "aggiustare" la materia facendo quello che invoco da tempo: ripensare il settore e le figure professionali del turismo.
Ma, spesso, parlo al deserto... I 90 giorni sarebbero i giorni necessari per individuare siti "particolari" dove occorrerebbe la qualifica di GT locale, ma la questione imporrebbe una nuova limitazione, contraddittoria rispetto allo spirito della legge 97/2013 e, ancora una volta, una possibile infrazione (l'Ue ha detto già che vi sono troppe restrizioni...).
Senza dimenticare un altro aspetto: è assurdo dividere una città o una realtà con monumenti di serie A e altri di serie B, alcuni che possono essere illustrati ed altri no. O si è capaci di farlo o non si è capaci...

<quote>temo di essere una mosca bianca e che il mio pensiero e le mie preoccupazioni non verranno condivise dalla maggior parte, ma, forse perché appartengo all'ultimissima generazione di GT, ritengo che aver nascosto la testa sotto terra fino ad ora riguardo a quanto veniva detto e fatto in europa abbia chiuso a noi giovani tante possibilità di crescita e formazione professionali.<quote>

Ti dirò: il pensiero da te espresso è molto più diffuso e comune di quel che pensi.
Di fatto, va detto, chi si oppone di più alla nuova legge è una parte delle GT (non tutte, sia chiaro) di grandi realtà metropolitane e storico-artistiche (Roma, Firenze, Venezia) che teme di conoscere un'invasione concorrenziale nel loro bacino... GT straniere ed italiane.

Una guida di Belluno ha tutto l'interesse ad andare a lavorare a Piazza San Marco a Venezia, una guida veneziana non si cura di ciò che si trova al di fuori della laguna.
Per certi versi, anche giustamente...
Però, il problema non si risolve con lo scontro, ma con quello che ho detto: un aperto confronto per rivedere l'intero settore e rendere moderna questa professione, superando certi steccati oramai vecchi. Pensiero personale, sia chiaro, che può essere discusso. :wink:
 
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Certo, la lgge 97 del 6 agosto 2013 è VIGENTE dal 4 settembre 2013, non deve superare altri step... ha già completato tutto l'iter burocratico.

All'atto pratico, molti sostengono che il provvedimento riguardi solo GT straniere che possono esercitare in Italia, ma so di guide italiane che si sono mosse su province o città diverse da quelle nelle quali di solito operavano, senza incorrere in sanzioni.

Ad eventuali controlli, le GT hanno spiegato che la legge 97 del 2013 consente di lavorare ovunque e nessuna autorità si è, per ora, spinta ad elevare una multa...

Mancherebbero di fatto i decreti attuativi della legge (come al solito, da noi si fanno sempre le cose a metà...), ma questo non impedisce per il momento di spaziare su nuove realtà ed un magistrato potebbe eventualmente colmare la lacuna, se non lo fa la classe politica, per evitare un'inaccettabile disparità tra GT straniere e GT italiane.
 
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Buonasera! Mi sono iscritta anch'io subito a questo Forum, cosa che non faccio mai, perché la cosa mi interessa moltissimo, anche se io sono T.L. dal 1993. Condivido le tue opinioni, siamo in parecchi, credimi! Sto seguendo la formazione delle guide "nazionali"in diversi paesi europei, sto aspettando anche le loro risposte circa le modalità in cui "proteggono" le loro professioni.

A presto!
 
Ultima modifica da un moderatore:
<quote>Buonasera! Mi sono iscritta anch'io subito a questo Forum, cosa che non faccio mai, perché la cosa mi interessa moltissimo, anche se io sono T.L. dal 1993. Condivido le tue opinioni, siamo in parecchi, credimi! Sto seguendo la formazione delle guide "nazionali"in diversi paesi europei, sto aspettando anche le loro risposte circa le modalità in cui "proteggono" le loro professioni.
A presto!
<quote>

Grazie! E benvenuta nel forum.

Ad ogni modo, e per onestà intellettuale, va detto che il 1° dicembre c'è stata a Roma una riunione dell'Angt e da quell'incontro sono emerse posizioni, interpretazioni ed idee differenti e nuove, di cui renderò conto stasera, impegni permettendo.
 
Ultima modifica da un moderatore:
Buongiorno a tutti!
Mi sono appena iscritta in questo forum e sono molto interessata ai prossimi sviluppi della normativa turistica in questione.

Io sto aspettando da un anno un nuovo bando per l'esame abilitativo di GT della Provincia di Roma, che - essendoci stato appena un anno fa - probabilmente si farà attendere.
Nel mentre ho conseguito l'abilitazione di Accompagnatore Turistico, ma purtroppo da maggio ad oggi non ho ricevuto alcun riscontro lavorativo.

Vorrei sapere se - alla luce della legge n.97/2013 - i prossimi esami abilitativi di qualsiasi Provincia o Regione italiana saranno validi ed abilitanti per tutto il territorio nazionale.

Vi ringrazio anticipatamente.
 
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Buonasera a tutti!

Pedro, mi/ci sapresti dire chi , all'atto pratico, ha diritto a chiedere le credenziali ad una guida turistica ed eventualmente impedirle di svolgere la visita guidata?

Per essere più terra terra, se mi presento con il mio tesserino di abilitazione a gt della provincia di torino alla pinacoteca di brera, quale figura all' interno della pinacoteca ha diritto a chiedermi di poter controllare la mia abilitazione?

Oramai sappiamo di avere diritto ad esercitare su tutto il territorio nazionale, ma sicuramente troveremo degli ostacoli durante lo svolgimento delle visite guidate, vorrei sapere come imparare a giocare d'anticipo...

GRAZIE
 
Ultima modifica da un moderatore:
Salve a tutti!

Il discorso da fare è un po' complesso e, in questo post, cercherò di riassumere cosa è stato detto alla riunione del 1° dicembre a Roma, dove si sono incontrate le sigle più importanti di categoria per quel che concerne le associazioni di GT.

Premetto, è cosa fondamentale dirlo, che quanto scrivo mi viene riportato da fonte attendibile, ma è pur sempre discorso che giunge mediato da altra persona; che io quindi non c'ero a questa riunione; che non faccio parte di nessuna delle associazioni che l'ha indetta.

Dunque, prima cosa: stando alle interpretazioni di Angt, anche in seguito all'emanazione della legge 97/2013, le GT continueranno ad esercitare sul territorio di loro pertinenza e basta. Ripeto: questa è un'interpretazione della legge.

Le GT straniere, da quanto è emerso, sarebbero nelle condizioni di poter esercitare invece ovunque, anche se questa cosa crea fastidio a tante guide italiane, alle quali è stato chiesto di pazientare e di chiudere un occhio (leggasi: non segnalarle agli organi di controllo per irrogare sanzioni e multe), in attesa di definire meglio il quadro e per evitare di incappare in altre infrazioni da parte dell'Ue, poiché già la legge italiana nasce dopo essere incorsi in una situazione del genere.

Ad ogni modo, nel futuro prossimo, le GT straniere dovrebbero essere seguite da una GT italiana, una formula chiamata "affiancamento" per poter essere validi guide nei territori dove intendano esercitare e guidare i loro gruppi.

Per quel che concerne le GT italiane, l'argomento si fa più complesso...

Dunque, si è parlato di una nuova legge che possa riformare in generale il settore, anche se non sono stati esplicitati i tempi e i modi precisi, si è parlato solo di ipotesi, proposte, cose che sono di là a venire, pure se - questo è successo negli ultimi giorni - pare che il ministro Bray dovrebbe emanare un decreto legge nel mese di gennaio 2014. I contenuti di tale provvedimento ancora li ignoro.

Comunque, il discorso è che le prossime abilitazioni dovrebbero mantenere la territorialità e che è allo studio un nuovo meccanismo per le future abilitazioni, che dià più possibilità, passando dalle vecchie limitazioni provinciali o regionali ad "aree di prossimità", contigue cioé dal punto di vista storico... Questo perché l'Ue non vuol sentir parlare di regioni e province, ma vuole discorsi più ampi...

Detto così, il discorso è fumoso, lo so, ma credo dipenda dal fatto che neppure all'incontro sapessero esattamente cosa dire e quali siano gli indirizzi futuri, preso atto che alcune associazioni difendono il precedente status quo e osteggiano in modo palese la nuova normativa. Non è un giudizio il mio, ma un dato di fatto. Ho una mia idea, ma non intendo esprimere opinioni in merito e in pubblico, per mantenere una certa obiettività.

Si possono porre altre domande e cercherò di rispondere laddove mi sarà possibile.

L'unico dato sul quale mi spingo un po' oltre è quello del differente approccio sulla questione GT straniere- GT italiane. Per me le associazioni temono di più la concorrenza delle GT italiane per cui tenderanno a limitare l'azione di queste, piuttosto che di quelle straniere (per una questione di numeri), il che potrebbe poter prefigurare un diverso atteggiamento, discriminatorio, nei confronti dei connazionali.

Staremo a vedere, anche perché ci si sta muovendo su un terreno per ora poco conosciuto. Per tutti. E quindi anche soggetto a varie interpretazioni, usi ed altro ancora...

Stiamo in campana. E avviamo un dibattito!

Grazie :wink:
 
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<quote>ho conseguito l'abilitazione di Accompagnatore Turistico, ma purtroppo da maggio ad oggi non ho ricevuto alcun riscontro lavorativo.<quote>

Dipende da come ti sei mossa, dove e chi hai contattato in questi mesi.

<quote>Vorrei sapere se - alla luce della legge n.97/2013 - i prossimi esami abilitativi di qualsiasi Provincia o Regione italiana saranno validi ed abilitanti per tutto il territorio nazionale.<quote>

Ci sono in giro dei bandi, ma consentono solo l'abilitazione territoriale. Di fatto. Poi, dipende dall'interpretazione che si dà alla legge da te citata.

Mancando i decreti attuativi e una precisa disposizione per le GT italiane, si rischia che ci sia discriminazione in Italia tra GT locale e quella straniera.

Cosa che potrebbe colmata con un intervento eventuale di un magistrato, dopo un possibile ricorso perché magari la GT italiana è stata multata come "abusiva" in un'area dove non avrebbe potuto esercitare la professione perché non in possesso della vecchia abilitazione sul posto.

Come accade spesso, in Italia si fanno leggi monche, lasciando ampio spazio a varie letture. Qualche volta accade per precisa volontà, altre per incapacità. In alcuni casi, per entrambe.

I "nuovi" bandi (ma quando?) dovrebbero prevedere un'estensione territoriale maggiore. Forse anche la possibilità di un affiancamento se una GT è interessata ad un territorio molto lontano dal proprio di origine.

Per altri dubbi, questioni o domande, sono qui. Anche in privato, se vuoi.
 
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<blockquote>Buonasera a tutti!

Pedro, mi/ci sapresti dire chi , all'atto pratico, ha diritto a chiedere le credenziali ad una guida turistica ed eventualmente impedirle di svolgere la visita guidata?

Per essere più terra terra, se mi presento con il mio tesserino di abilitazione a gt della provincia di torino alla pinacoteca di brera, quale figura all' interno della pinacoteca ha diritto a chiedermi di poter controllare la mia abilitazione?

Oramai sappiamo di avere diritto ad esercitare su tutto il territorio nazionale, ma sicuramente troveremo degli ostacoli durante lo svolgimento delle visite guidate, vorrei sapere come imparare a giocare d'anticipo...

GRAZIE
<quote>

Nelle strutture come quella che hai citato, potrebbe/dovrebbe essere lo stesso personale, per sapere se chi entra a far da guida abbia la necessaria competenza per poter spiegare determinate cose.

In giro, sono gli organi preposti al controllo, ossia i Vigili Urbani e la Polizia Provinciale che possono elevare multe a chi esercita da abusivo.

Tenendo presente che oggi, alla luce della nuova legge, si può parlare di abusivo tout court, al 100%, chi cioé non ha nessun titolo e di abusivo a metà (definizione rischiosa, lo so...), poiché magari abilitato, come te, a Torino e che intende esercitare altrove. Attenzione, sia chiaro: questa è solo un'interpretazione, una semplificazione per far capire le cose, specie per quanto riguarda il secondo assunto (sul quale anch'io ho un'opinione simile alla tua).

E' accaduto, e mi riferisco a quest'ultimo aspetto, che ti riguarda (ma che concerne anche me e tutti gli altri), che guide di una determinata zona siano andate ad esercitare altrove e che gli organi di cui sopra non abbiano poturo agire come avrebbero voluto/potuto fare prima... ora, dopo la riunione romana del 1° dicembre, forse sono tornate le vecchie multe, ma siamo in un momentio di guado, per cui è difficile capire cosa sia giusto e possibile fare e non fare...

Come al solito succede in Italia! Ognuno vede la cosa a modo suo e il discorso è sufficientemente ampio per poter dire che siamo a livello di interpretazioni, finché non ci sia un giudice o sia chiarito in modo palese come si possa agire.

Per essere, infine, pratici: vuoi andare a fare la GT a Milano?
Data la tua abilitazione, la legge vecchia ti consente di poter esercitare in via temporanea e occasionale la professione anche in un'altra area esterna alla tua di competenza iniziale. Basta che invii un fax alla provincia di Milano (in questo caso), servizi turistici, indicando che te, GT di Torino (e insierisci tutti i dati personali e professionali), il giorno X, guiderai tale gruppo per la visita in... Non ti serve risposta, è solo una comunicazione di cui si deve prendere atto.

Portati dietro comunque la copia del fax e l'attestazione di avvenuta ricezione (che poi l'abbiano letto, compreso, ti abbiano risposto, l'abbiano ignorato, bruciato, che sia rimasta la carta inceppata, ti interessa poco o nulla...), nel caso qualcuno ti chiedesse le motivazioni della tua presenza lì.
 
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Grazie mille Pedro, sei stato gentilissimo.<br />
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Purtroppo in Italia siamo abituati a questi vuoti legislativi che si perpetrano per mesi se non anni, bloccando migliaia di persone che aspettano solo un'opportunità per seguire un'aspirazione e mettersi a lavorare.<br />
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Per me il problema sta a monte: in virtù delle nuove disposizioni legislative, i prossimi bandi dovrebbero eliminare il requisito della residenza nel territorio di competenza aprendo a tutti i cittadini italiani (come funziona appunto per gli accompagnatori turistici), ma sono sicura che ciò non avverrà. Nè - alle mie domande a riguardo poste agli uffici competenti di Palazzo Chigi e del MIBAC - ho ricevuto esaustive delucidazioni. Come si intuisce da una delle poche risposte ricevute, brancolano tutti ancora nel buio: "Il rilascio delle abilitazione alla professione di guida turistica è materia provinciale e regionale. Per quanto riguarda la legge 97/2013 non si hanno ancora elementi circa l’applicabilità di detta norma."<br />
<br />
Non mi resta che aspettare; e nell'attesa verificare se sarà possibile fare eventuale ricorso nei confronti del prossimo bando regionale o provinciale che porrà come requisito discriminante la residenza.<br />
<br />
Ti ringrazio ancora tanto.
 
<quote>Nè - alle mie domande a riguardo poste agli uffici competenti di Palazzo Chigi e del MIBAC - ho ricevuto esaustive delucidazioni. Come si intuisce da una delle poche risposte ricevute, brancolano tutti ancora nel buio: "Il rilascio delle abilitazione alla professione di guida turistica è materia provinciale e regionale. Per quanto riguarda la legge 97/2013 non si hanno ancora elementi circa l’applicabilità di detta norma." <quote>

Questo è un aspetto importante, che va sottolineato.

Di fronte ad una gestione fin qui "medievale" delle figure professionali del Turismo (basta andare in Francia, dove sono attualmente, per capire quale abisso ci sia...), si procede con una nuova legge che potrebbe essere l'inizio di un cambiamento.
E che si fa? La si lascia, per precisa volontà dico io, "monca", priva di indirizzi attuativi, di tutto quell'apparato necessario perché si attui davvero, favorendo di fatto le GT straniere a discapito di quelle italiane. Incredibile: si è discriminati in casa, sulla carta!

La risposta che ti è stata fornita, in attesa di questo decreto del Ministro Bray, lascia comunque il terreno aperto a tante cose, quindi - come dicevo su - siamo nel campo interpretativo e solo un giudice terzo potrebbe decidere effettivamente se la norma si applica anche gli italiani, o eventualmente estenderla anche a loro, oltre che agli stranieri.

Staremo a vedere, in quanto l'affiancamento che dovrebbero in futuro fare gli stranieri dovrebbe riguardare anche gli italiani. O per i connazionali il percorso deve essere più duro, quindi diverso? E quindi discriminante?

<quote>Non mi resta che aspettare; e nell'attesa verificare se sarà possibile fare eventuale ricorso nei confronti del prossimo bando regionale o provinciale che porrà come requisito discriminante la residenza.<quote>

Ecco, questo potrebbe un possibile viatico, ma ti consiglio eventualmente di sentire prima un avvocato e magari di proporre, in caso di risposta affermativa, un ricorso firmato da più persone, per abbattere i costi e per avere più peso, poiché se la cosa riguarda più persone, assume un valore maggiore.

Resto sempre dell'idea, per venire al concreto, che se la famosa guida di Prato venisse pescata a Firenze e multata, potrebbe avviare quel ricorso in cui un magistrato potrebbe colmare il vuoto di cui si diceva... ma questo discorso potrebbe essere presto superato se il ministro Bray licenzierà questo famoso decreto - ribadisco, di cui so pochissimo e solo a grandi linee - che dovrebbe portare ad un cambiamento, almeno iniziale, del settore.

Ma noi in Italia siamo per le cose rapide e fatte bene?!? Ahò... vedremo.

Senza contare che poi le Regioni dovrebbero adeguarsi, a meno che le competenze vengano loro tolte...

Insomma, ancora confusione ed incertezza, come tipico da noi. E sì che cultura e turismo sono settori strategici per il nostro Paese...
 
Ultima modifica da un moderatore:
C'è anche un altro aspetto che ho dimenticato prima di toccare...

Quello dei siti speciali "protetti", così come citati sempre nella legge 97/2013.

Pare che siano state presentate, dagli organi periferici e indirizzate al MiBac, liste lunghissime, comprendenti anche cose assurde o siti veramente particolari, il tutto per cercare di limitare i danni della legge che a molti non piace.

Secondo me, tali liste verranno respinte dall'Ue, pena un nuovo processo di infrazione, poiché troppo estese: di fatto alcune città sarebbero state "blindate". Il risultato sarà di emendare il tutto e ridurre a poche, significative cose.

Il Mibac doveva stendere la lista definitiva entro il 4 dicembre, ma è chiaro che si trovi nell'impasse....
 
Ultima modifica da un moderatore:
Scusate, infine, se allungo il brodo, ma utilizzo un nuovo messaggio per dire una cosa importante a chi interviene qui e a chi mi legge senza rispondere...

Le ricostruzioni fatte finora sono per forza di cose lacunose e manchevoli, parziali in sostanza pioiché non ero presente - lo ripeto - alla riunione del 1° dicembre, sia perché assente dall'Italia, sia perché non iscritto alle associazioni che l'hanno indetta.

So di per certo, tra l'altro che il dibattito, nonostante l'importanza della cosa, è stato molto esiguo, per evitare che fossero poste domande scomode o complesse da affrontare, sia perché regna ancora una certa incertezza su tutto...

Se alcune questioni risultano, così, limitate, è perché ho raccolto le informazioni che potevo. Mi scuso chiaramente per questo e se qualcuno ha voglia e pazienza per allargare il tema, aggiungendo o correggendo quello che ho scritto, tanto meglio: ne guardagnano il dibattito e la chiarezza.

Idem, se nello scrivere esprimo anche delle opinioni, positive o negative che siano, queste sono solo il frutto del <u>mio ragionamento</u>, sono soltanto mie considerazioni, che non hanno valore assoluto e non impegnano il forum in nessuna direzione.

Posso centrare l'argomento o posso sbagliare del tutto in queste riflessioni, ma ribadisco che si tratta solo di mie idee. :wink:
 
Ultima modifica da un moderatore:
Salve a tutti,
partecipo con piacere al dibattito e e desidero raccontarvi cosa accade realmente nella vita di tutti i giorni, lavorando qui in Sardegna.

Qui, ove opero col mio tour operator incoming, è un vero problema reperire guide turistiche preparate per garantire escursioni, tour, assistenza e servizi in lingua ai nostri clienti provenienti dai paesi dell'est di lingua russa.

Purtroppo, vi sembrerà strano, ma in Sardegna il fenomeno del turismo russo, è arrivato più tardi, rispetto ad altre regioni italiane, come Sicilia o Toscana, solo per citarne alcune. Per questo, fino a poco tempo fa, si contavano pochissime guide abilitate in Sardegna e parlanti il russo, la maggior parte delle quali non preparate a dovere. Inoltre tali guide prediligono lavorare liberamente e direttamente con clienti privati, anzichè riferirsi ad un tour operator o agenzia viaggi, col quale guadagnerebbero meno.

La scorsa stagione si era intravvista una luce in tale settore. Infatti, attraverso l'esame di abilitazione bandito dalla Regione Sardegna nel 2013, si è provveduto ad aumentare il numero di guide russe (il precedente esame di abilitazione si era tenuto nel 2007, e in tale occasione non era stata menzionata la lingua russa tra le lingue oggetto dell'esame stesso). Ma nulla è migliorato, in quanto, per la fretta di fornire al turismo locale un maggior numero di guide parlanti il russo e soddisfare così la crescente richiesta in tal senso da parte degli operatori locali (agenzie, tour operator, DMC.. etc), ci ritroviamo ora con guide abilitate ma non preparate ed adeguate, a causa della troppa facilità, superficialità, senza verifiche più approfondite sul vero bagaglio culturale, scolastico e lavorativo dei candidati, e quanto da queste autocertificato al momento del bando.

Così che, ad esempio, un giovane russo che faceva il facchino in un hotel negli ultimi 2 o 3 anni e fino ad un mese prima dell'esame per guida turistica, in men che non si dica, si è ritrovato a fare la guida senza alcuna esperienza precedente; oppure, altro esempio, una giovane russa, che faceva la commessa in un negozio di abbigliamento fino alcune settimane prima dell'esame di abilitazione, ora fa la guida e offre ogni tipo di servizio turistico, senza avere però alcuna esperienza alle spalle, e ignara di tanti aspetti di legge e normativi che tale professione prevede per legge.
Questi, ed altri, operano sul terriotio con la propria auto, e senza un bricciolo di copertura assicurativa, per se e per gli ignari turisti clienti.

Quindi, sono state mandate allo sbaraglio guide sul territorio, che sicuramente non potranno garantire un'adeguata assistenza e sicurezza al turista malcapitato.

Quanto suddetto, è emerso da colloqui da noi tenuti alla ricerca di guide turistiche da inserire nel nostro staff durante la scorsa stagione.

Nulla è cambiato, ed abbiamo ancora urgente necessità di reperire guide con un certo livello di professionalità, che continuano a mancare. Non ci possiamo ovviamente permettere di appoggiarci alle guide turistiche attuali presenti nel terriotio e su descritte.

Per quanto mi riguarda, la legge 97/2013, approvata l'agosto scorso e qui ampiamente discussa e spiegata da Pedro e Saverio, ci arriva in soccorso e ci aiuterebbe tantissimo.

Infatti, conoscendo il mercato russo così come diverse guide di comprovata esperienza che fino ad oggi erano legate ad un'altro territorio, regione o provincia italiana, oltre che guide operanti in altri stati della UE, volentieri si trasferirebbero in Sardegna per espletare il loro lavoro con noi. Da parte nostra verrebbe offerto loro un periodo di formazione, specifico del territorio sardo.

Non si può certamente avere la pretesa di conoscere tutti i siti culturali ed archeologici, siti storici e/o musei della regione.. In Sardegna, ad esempio, abbiamo oltre 7000 nuraghi, come si fa a pretendere ovviamente di conoscerli tutti, pur essendo uno diverso dall'altro.. neanche al più esperto di può pretendere tanto!! Bensì, visitando tali siti, così come chiese ed in generale ogni altro sito di interesse storico e naturale, si potrà usufruire dei servizi turistici offerti delle cooperative autorizzate alla gestione di tali luoghi, che forniscono gratuitamente anche il servizio di guida multilingue in loco.

Per finire, ritengo che dobbiamo pensare tutto più globalmente, farcene una ragione, e capire che siamo anche europei, e che il libero scambio e circolazione fra gli stati interessati, porterà a maggiore concorrenza e quindi migliore qualità. Prima o poi, i bravi vanno avanti! Gli abusivi e gli impreparati sparirebbero!

Avrò piacere leggere ulteriori commenti

Grazie per l'attenzione
Roby
 
Ultima modifica da un moderatore:
Sì, certo... Bel discorso... Ma alla fine un guida o accompagnatore turistico appena abilitato dove se la può fare l'esperienza? Si cercano sempre figure altamente preparate ma mi sembra che nessuno abbia interesse e voglia di assumere nuovi abilitati da formare...
 

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